venerdì 30 aprile 2010
giovedì 29 aprile 2010
martedì 27 aprile 2010
domenica 25 aprile 2010
sabato 24 aprile 2010
quell'incontro con LUCIO in un sabato mattina di aprile..
Prosegue lento ed inesorabile il cammino che dovrebbe portarmi presto su nuovi sentieri artistici ....
Chiusa la parentesi ,direi lunghissima, dell'impegno in discoteca ,seppur questo, dipanatosi nel tempo in vari ruoli, prosegue la ricerca di nuove forme su cui incanalizzare la mia creativita'...
E' ,questo mio, soprattutto un problema di stimoli e motivazioni.. Fermo restando che ,la mia versatilita' mi fa guardare comunque a tutt'oggi a piu' cose...
Ma , come sempre, cerco di fare la cosa giusta al momento giusto...e cerco soprattutto di buttarmi su una sola cosa..
L'intensita' e' ,infatti, una delle mie migliori armi... e per averla al 100% devo incanalarmi in una sola direzione...
Ecco ....l'incontro con LUCIO di questa mattina aveva questa impronta... E mi pare che le 2 ore e mezza di colloquio, passeggiando tra i parchetti e i laghetti di PORDENONE ,siano andate molto bene..
Se son rose fioriranno e mi sembra che la stagione delle rose sia ormai alle porte..
E ,comunque, ci son tanti sfizi anche hard che il PETER deve ancora togliersi... e ,come dico sempre, soddisfare tutti i miei vizi e i mie desideri piu' strani e' il primo scopo della mia esistenza...
Lascio agli altri credere nell'amore e nella famiglia.. io rimango un fervente credente nella vita e nella forza della creativita' e dell'individualita'...
RINNOVARSI SEMPRE PER NON MORIRE MAI...
ECCO IL PETER DI IERI , OGGI E DOMANI...
BUON WEEKEND A TUTTI e....
ASPETTATEVI PRESTO IL PETER DESNUDO.... !!
ahaahahahhahaah
Chiusa la parentesi ,direi lunghissima, dell'impegno in discoteca ,seppur questo, dipanatosi nel tempo in vari ruoli, prosegue la ricerca di nuove forme su cui incanalizzare la mia creativita'...
E' ,questo mio, soprattutto un problema di stimoli e motivazioni.. Fermo restando che ,la mia versatilita' mi fa guardare comunque a tutt'oggi a piu' cose...
Ma , come sempre, cerco di fare la cosa giusta al momento giusto...e cerco soprattutto di buttarmi su una sola cosa..
L'intensita' e' ,infatti, una delle mie migliori armi... e per averla al 100% devo incanalarmi in una sola direzione...
Ecco ....l'incontro con LUCIO di questa mattina aveva questa impronta... E mi pare che le 2 ore e mezza di colloquio, passeggiando tra i parchetti e i laghetti di PORDENONE ,siano andate molto bene..
Se son rose fioriranno e mi sembra che la stagione delle rose sia ormai alle porte..
E ,comunque, ci son tanti sfizi anche hard che il PETER deve ancora togliersi... e ,come dico sempre, soddisfare tutti i miei vizi e i mie desideri piu' strani e' il primo scopo della mia esistenza...
Lascio agli altri credere nell'amore e nella famiglia.. io rimango un fervente credente nella vita e nella forza della creativita' e dell'individualita'...
RINNOVARSI SEMPRE PER NON MORIRE MAI...
ECCO IL PETER DI IERI , OGGI E DOMANI...
BUON WEEKEND A TUTTI e....
ASPETTATEVI PRESTO IL PETER DESNUDO.... !!
ahaahahahhahaah
venerdì 23 aprile 2010
giovedì 22 aprile 2010
martedì 20 aprile 2010
lunedì 19 aprile 2010
domenica 18 aprile 2010
venerdì 16 aprile 2010
finalmente WEEKEND.. voglia di MILANO ma non dimenticando la mia VENEZIA !!
Ho anche avuto poca voglia di aggiornare questo blog come si sara' potuto notare..
Ma a volte nella vita amo andare avanti a fari spenti specie se, come in questi giorni, ho le idee poco chiare su quale linea seguire...
Intanto ho prenotato a MILANO anche per il 1 MAGGIO...
Anni fa' definii MILANO come la citta' che mi rilassa di piu'..la mia CASTELGANDOLFO...
be' ancor oggi il posto dove maggiormente sto in santa pace e' proprio il capoluogo lombardo ed e' per questo che spesso mi sposto la'..
Una citta' a misura mia ..culturalmente e sessualmente.. una citta' che sento e che vivo sempre piu' come un posto in cui isolarmi dal resto della mia vita.. e' per questo che mi piace sempre piu'..
E spesso al ritorno aperitivo delizioso con passeggiata nella mia VENEZIA..
Anche questo e' vivere alla PETER...
martedì 13 aprile 2010
TANJEVIC, ZINGARO VINCENTE E FELICE..
da CORRIERE.IT del 13 aprile 2010
La battaglia di Tanjevic: «Forte e senza paura»
«Attacco la malattia come se sfidassi i Celtics»
L'ex c.t. italiano è reduce da un delicato intervento.
MILANO - «Sono ritto, e sto passeggiando». Intorno, il brusio levantino di una strada di Istanbul. È la storia di un «hombre vertical», gente che non fa mai sconti, a se stessi, neppure al destino. Combattenti irriducibili, che lo sport regala come esempi di vita. Bogdan Tanjevic, per tutti Boscia, allenatore di basket, zingaro feroce e felice. Sempre ardente al fuoco della passione, sempre pronto a ubriacarsi di vita e di guerra. Brindando alla luna e all’utopia, come filosofia. Improvviso e subdolo un nemico: dieci giorni fa è stato operato. Gli hanno asportato un tumore al colon e un altro al fegato. Ma lui adesso cammina: «Due settimane di piccole passeggiate». Spiega con la sua voce roca e sempre concitata, per la fatica di tener dietro all’onda travolgente dei pensieri. L’intervento a Istanbul, anche se in tutta Europa e negli Usa erano pronti ad accoglierlo. Ma lui, no: «Dove il nemico ti attacca, è li che devi combatterlo. Se scappi da un’altra parte, dimostri di aver paura. Anche in questo caso la mia era un’ottima squadra, fatta di specialisti eccellenti: mi sono sempre fidato delle mie squadre».
L’intervento è tecnicamente riuscito. Perfettamente. L’organismo sembra del tutto ripulito. Alle due settimane di passeggiate riabilitative, ne seguiranno altre otto di chemioterapia. Dicono non particolarmente aggressiva. Per sicurezza, diciamo? «Sicurezza? Un cavolo — ribatte Boscia —. Sarà come andare a disinnescare una bomba pericolosa e complicata. Ma io sono forte. Combatterò». Il coraggio non significa incoscienza: «Sai — continua con il suo determinato fatalismo —, gli slavi non dormono mai: attaccheremo anche questo». Boscia scoppia a ridere: «Ma non sapete come siamo fatti, noi montenegrini? Negli anni maledetti che hanno dilaniato il mio Paese, dalle mie parti un pastore alzò gli occhi al cielo, dove sibilavano gli aerei carichi di bombe, e agitando il suo bastone esclamò: finalmente un degno nemico! Me l’ha raccontata il mio grande amico Paolo Rumiz, che mi ha mandato un messaggio di tre sole parole, che fanno una poesia: Luna. Ora. Sopra». Lo abbiamo chiamato in tanti modi, Boscia Tanjevic, l’uomo che sussurra ai cavalli, il realista-sognatore, e lui ha sempre privilegiato lo scontro aperto con la critica: «Che volete capire voi giornalisti?— ripeteva a ogni nuova stagione— Io non costruisco squadre per vincere lo scudetto, ma per sfidare i Boston Celtics e i Los Angeles Lakers». Nel gioco tra noi, lui era lo zingaro indovino Melquiades di «Cent’anni di solitudine», uno dei capolavori di Gabriel García Márquez. L’indovino che diceva: «Le cose hanno vita propria. Si tratta soltanto di risvegliare loro l’anima».
È la citazione preferita da Boscia. Ma quello in cui lui si è sempre maggiormente riconosciuto è il colonnello Aureliano Buendia, con alle spalle 23 rivoluzioni combattute, tutte perse, pronto alla prossima. Una notte di fine estate a Rovereto. Memorabile. In molti lo stavamo duramente inchiodando alle sue responsabilità di venditore di sogni, snocciolando l’interminabile elenco delle volte in cui ci aveva ingannato spacciando «bufale» per futuri giocatori da Nba. Sembrava subire passivamente: «Per favore, uno sigàro...».
Lo accese, non si difese, attaccò: «Chi è il più grande allenatore del mondo? Dio! Sapete spiegarmi perché Lui, quando ha fatto la Sua squadra, ha messo in formazione anche la zanzara? Eh? Che c’entra, a cosa serve, la zanzara? Se qualche volta ha sbagliato anche Lui, che volete da un povero zingaro?». Boscia voleva un’altra grappa, e con lui le notti non finivano mai. In un sistema culturalmente molto balcanico, adesso gli hanno detto che tra venti giorni, se vorrà, potrà tornare a fumare. Tra un mese allora in palestra? «Farò quello che diranno i medici. In questo momento sono la mia squadra e io ho sempre creduto ciecamente nelle mie squadre». Ma intanto sta pensando al tenore Placido Domingo, che ha subito il suo stesso intervento e due mesi dopo è tornato a cantare. Figurarsi se può rimanere indietro Boscia, uno di quegli uomini che sognano di abbattere gli aerei con un bastone.
Werther Pedrazzi
La battaglia di Tanjevic: «Forte e senza paura»
«Attacco la malattia come se sfidassi i Celtics»
L'ex c.t. italiano è reduce da un delicato intervento.
MILANO - «Sono ritto, e sto passeggiando». Intorno, il brusio levantino di una strada di Istanbul. È la storia di un «hombre vertical», gente che non fa mai sconti, a se stessi, neppure al destino. Combattenti irriducibili, che lo sport regala come esempi di vita. Bogdan Tanjevic, per tutti Boscia, allenatore di basket, zingaro feroce e felice. Sempre ardente al fuoco della passione, sempre pronto a ubriacarsi di vita e di guerra. Brindando alla luna e all’utopia, come filosofia. Improvviso e subdolo un nemico: dieci giorni fa è stato operato. Gli hanno asportato un tumore al colon e un altro al fegato. Ma lui adesso cammina: «Due settimane di piccole passeggiate». Spiega con la sua voce roca e sempre concitata, per la fatica di tener dietro all’onda travolgente dei pensieri. L’intervento a Istanbul, anche se in tutta Europa e negli Usa erano pronti ad accoglierlo. Ma lui, no: «Dove il nemico ti attacca, è li che devi combatterlo. Se scappi da un’altra parte, dimostri di aver paura. Anche in questo caso la mia era un’ottima squadra, fatta di specialisti eccellenti: mi sono sempre fidato delle mie squadre».
L’intervento è tecnicamente riuscito. Perfettamente. L’organismo sembra del tutto ripulito. Alle due settimane di passeggiate riabilitative, ne seguiranno altre otto di chemioterapia. Dicono non particolarmente aggressiva. Per sicurezza, diciamo? «Sicurezza? Un cavolo — ribatte Boscia —. Sarà come andare a disinnescare una bomba pericolosa e complicata. Ma io sono forte. Combatterò». Il coraggio non significa incoscienza: «Sai — continua con il suo determinato fatalismo —, gli slavi non dormono mai: attaccheremo anche questo». Boscia scoppia a ridere: «Ma non sapete come siamo fatti, noi montenegrini? Negli anni maledetti che hanno dilaniato il mio Paese, dalle mie parti un pastore alzò gli occhi al cielo, dove sibilavano gli aerei carichi di bombe, e agitando il suo bastone esclamò: finalmente un degno nemico! Me l’ha raccontata il mio grande amico Paolo Rumiz, che mi ha mandato un messaggio di tre sole parole, che fanno una poesia: Luna. Ora. Sopra». Lo abbiamo chiamato in tanti modi, Boscia Tanjevic, l’uomo che sussurra ai cavalli, il realista-sognatore, e lui ha sempre privilegiato lo scontro aperto con la critica: «Che volete capire voi giornalisti?— ripeteva a ogni nuova stagione— Io non costruisco squadre per vincere lo scudetto, ma per sfidare i Boston Celtics e i Los Angeles Lakers». Nel gioco tra noi, lui era lo zingaro indovino Melquiades di «Cent’anni di solitudine», uno dei capolavori di Gabriel García Márquez. L’indovino che diceva: «Le cose hanno vita propria. Si tratta soltanto di risvegliare loro l’anima».
È la citazione preferita da Boscia. Ma quello in cui lui si è sempre maggiormente riconosciuto è il colonnello Aureliano Buendia, con alle spalle 23 rivoluzioni combattute, tutte perse, pronto alla prossima. Una notte di fine estate a Rovereto. Memorabile. In molti lo stavamo duramente inchiodando alle sue responsabilità di venditore di sogni, snocciolando l’interminabile elenco delle volte in cui ci aveva ingannato spacciando «bufale» per futuri giocatori da Nba. Sembrava subire passivamente: «Per favore, uno sigàro...».
Lo accese, non si difese, attaccò: «Chi è il più grande allenatore del mondo? Dio! Sapete spiegarmi perché Lui, quando ha fatto la Sua squadra, ha messo in formazione anche la zanzara? Eh? Che c’entra, a cosa serve, la zanzara? Se qualche volta ha sbagliato anche Lui, che volete da un povero zingaro?». Boscia voleva un’altra grappa, e con lui le notti non finivano mai. In un sistema culturalmente molto balcanico, adesso gli hanno detto che tra venti giorni, se vorrà, potrà tornare a fumare. Tra un mese allora in palestra? «Farò quello che diranno i medici. In questo momento sono la mia squadra e io ho sempre creduto ciecamente nelle mie squadre». Ma intanto sta pensando al tenore Placido Domingo, che ha subito il suo stesso intervento e due mesi dopo è tornato a cantare. Figurarsi se può rimanere indietro Boscia, uno di quegli uomini che sognano di abbattere gli aerei con un bastone.
Werther Pedrazzi
sabato 10 aprile 2010
le rivoluzioni di PETER mancate..presunte.. ipotetiche o reali...!!
E così nel giro di sette giorni si e' passati da uno scenario romagnolo ad uno scenario lombardo...
Non c'e' spazio per stare a pensare al passato nella mia vita... Certamente mi sarei aspettato di piu' da Sebastian ma forse magari, a visuale rovesciata, potrebbe essere che anche lui potrebbe essersi aspettato di piu' da me..
Lo dico sempre... la complicazione della vita e' che non solo bisogna trovare le persone giuste ma bisogna trovarle anche al momento giusto e non sempre questo avviene ahime'... E questo caso mi sembrava proprio rispecchiarsi in questa ipotesi..
E ora? Ora si cambia almeno per stasera... Mi serviva ,almeno questa volta , di fare un weekend opposto al precedente...
Stasera quindi night totalmente inedita...quasi allo sbaraglio!!
In effetti.. sono come un bimbo a cui bisogna dare un giocattolo nuovo per farlo dimenticare del giocattolo precedente... e sono il primo ad usare questa tattica con me stesso..
Non e' importante cio' che ti accade.. importante 'e come reagisci...
Non e' importante se prendi un colpo anche in pieno viso.. l'importante e' se sei pronto subito dopo a piazzarne un tuo di pugno ..
Di me ,da sempre, mi piace l'atteggiamento attivo.. il non subire passivamente la vita..altri scambiano questa mia qualita' per cinismo... sembra quasi che nessuno sia importante per me in questo mio rapido girar di pagina... ma la verita' e' che io rispetto sempre profondamente le decisioni altrui..
La liberta' degli altri mi e' sacra come la mia.. soprattutto se poi si tratta di gente che stimo..
E allora si gira, si cambia velocemente senza dimenticare il passato ma con lo sguardo fisso al presente e al futuro...
La vita e' un ghiacciolo da succhiare avidamente prima che si sciolga al sole delle delusioni...
E nessuno mi vedra' mai col ghiacciolo in mano al pensare al passato.. le lacrime sul latte versato le lascio a chi non sa gustarsi il presente.. a chi non sa costruirsi il futuro...
Grazie a DIO tra i miei molti difetti non c'e' la mancanza di fantasia o di creativita'.. anzi, come ,invece, un indomito musicista so sempre ritrovare un nuovo accordo su cui impostare una nuova canzone..
Per questo amo la vita.. ogni tramonto e' solo attesa per una nuova alba.. e mai mi stufero' di vedere sorgere il sole.. questo e' essere PETER...!!
BUONA NOTTE a chiunque passi di qui'.... buona notte PETER...
kisses
Non c'e' spazio per stare a pensare al passato nella mia vita... Certamente mi sarei aspettato di piu' da Sebastian ma forse magari, a visuale rovesciata, potrebbe essere che anche lui potrebbe essersi aspettato di piu' da me..
Lo dico sempre... la complicazione della vita e' che non solo bisogna trovare le persone giuste ma bisogna trovarle anche al momento giusto e non sempre questo avviene ahime'... E questo caso mi sembrava proprio rispecchiarsi in questa ipotesi..
E ora? Ora si cambia almeno per stasera... Mi serviva ,almeno questa volta , di fare un weekend opposto al precedente...
Stasera quindi night totalmente inedita...quasi allo sbaraglio!!
In effetti.. sono come un bimbo a cui bisogna dare un giocattolo nuovo per farlo dimenticare del giocattolo precedente... e sono il primo ad usare questa tattica con me stesso..
Non e' importante cio' che ti accade.. importante 'e come reagisci...
Non e' importante se prendi un colpo anche in pieno viso.. l'importante e' se sei pronto subito dopo a piazzarne un tuo di pugno ..
Di me ,da sempre, mi piace l'atteggiamento attivo.. il non subire passivamente la vita..altri scambiano questa mia qualita' per cinismo... sembra quasi che nessuno sia importante per me in questo mio rapido girar di pagina... ma la verita' e' che io rispetto sempre profondamente le decisioni altrui..
La liberta' degli altri mi e' sacra come la mia.. soprattutto se poi si tratta di gente che stimo..
E allora si gira, si cambia velocemente senza dimenticare il passato ma con lo sguardo fisso al presente e al futuro...
La vita e' un ghiacciolo da succhiare avidamente prima che si sciolga al sole delle delusioni...
E nessuno mi vedra' mai col ghiacciolo in mano al pensare al passato.. le lacrime sul latte versato le lascio a chi non sa gustarsi il presente.. a chi non sa costruirsi il futuro...
Grazie a DIO tra i miei molti difetti non c'e' la mancanza di fantasia o di creativita'.. anzi, come ,invece, un indomito musicista so sempre ritrovare un nuovo accordo su cui impostare una nuova canzone..
Per questo amo la vita.. ogni tramonto e' solo attesa per una nuova alba.. e mai mi stufero' di vedere sorgere il sole.. questo e' essere PETER...!!
BUONA NOTTE a chiunque passi di qui'.... buona notte PETER...
kisses
pensierino del sabato sera...
Se tutti quelli che dicono di essere ALTERNATIVI lo fossero veramente il mondo sarebbe sicuramente piu' vivibile....
Un vero ALTERNATIVO spesso invece percorre il suo sentiero in grande solitudine...
Un vero ALTERNATIVO spesso invece percorre il suo sentiero in grande solitudine...
giovedì 8 aprile 2010
SOLIDARIETA' a BROS ... IL "GIOTTO" MODERNO...!!
da CORRIERE.IT del 07 aprile 2009
Bros a processo per imbrattamento
«Il Comune si accanisce contro di noi»
Il DIBATTIMENTO è stato rinviato al 19 maggio
Contestati al writer due episodi, Palazzo Marino parte civile. De Corato: «Dal pm messaggio diseducativo»
MILANO - «Il paradosso è che potrebbe essere un giudice, in caso di mia assoluzione, a riconoscere la nostra arte, malgrado l'accanimento del Comune di Milano contro di noi». Parla Daniele Nicolosi, 28 anni, in arte Bros, noto writer milanese che ha esposto le sue opere al Pac e a Palazzo Reale, e che si è presentato alla prima udienza del processo che lo vede imputato per imbrattamento di alcuni edifici della città. Quello che si è aperto davanti al giudice monocratico della sesta sezione penale di Milano è il primo processo a un graffittaro, dopo la riforma del luglio 2009 che ha inasprito le pene per il reato di imbrattamento (articolo 639 del codice penale), facendo passare la competenza dai giudici di pace ai tribunali ordinari. "In altre città, come Amsterdam, la street art viene valorizzata e si danno spazi agli artisti per lavorare" spiega Bros. A Milano, aggiunge il writer definito dall'ex assessore Vittorio Sgarbi il "Giotto moderno", "c'è un accanimento impressionante dell'amministrazione comunale contro di noi"
GLI EPISODI CONTESTATI - Dal canto suo il Comune, attraverso l'avvocato Maria Rosa Sala, si è costituito parte civile in qualità di ente danneggiato, allegando una corposa documentazione. Bros è accusato di aver imbrattato la sede di una società il 29 novembre 2007 (il titolare ha però rimesso la querela) e, in un periodo precedente, di aver realizzato graffiti sulle mura esterne del carcere di San Vittore, su una tettoia di una fermata della metro e su altri edifici del centro. I suoi legali, Giuseppe Iannaccone e Guido Chiarloni, hanno eccepito la nullità del capo di imputazione, non essendo specificati, a loro dire, alcuni degli edifici che sarebbero stati imbrattati. Per gli avvocati, inoltre, la competenza a decidere è del giudice di pace. Il processo è stato quindi rinviato al 19 maggio.
«MESSAGGIO DISEDUCATIVO» - Il vicesindaco Riccardo De Corato non è soddisfatto della scelta di contestare al writer solo due episodi. «Il pubblico ministero ha deciso che l'azione penale verrà esercitata solo per due episodi dei 17 segnalati dalla polizia locale fino al novembre 2007 - spiega -. È una limitazione che non ci soddisfa per nulla, visto che in un incontro svoltosi il 14 gennaio il sindaco Letizia Moratti aveva rivolto un appello alla Procura e al Tribunale a essere più severi in modo da prevenire un reato costato all'amministrazione dal 2006 ben 35 milioni di euro per costi di ripulitura e campagne anti-writer». De Corato, che ha anche la delega alla sicurezza, ha giudicato la decisione del pubblico ministero rischiosa in quanto può essere letta «come un messaggio diseducativo, visto che l'imputato è un soggetto plurirecidivo, e potrebbe concorrere a un abbassamento della guardia contro il fenomeno». De Corato ha quindi elencato le spese sostenute dal comune di Milano per ripulire gli edifici dai graffiti di Bros: «Solo per l'intervento di ripulitura della casa circondariale l'amministrazione ha speso quasi seimila euro. Ma per i 17 episodi segnalati la stima dei costi di ripulitura è di oltre 65 mila euro».
Bros a processo per imbrattamento
«Il Comune si accanisce contro di noi»
Il DIBATTIMENTO è stato rinviato al 19 maggio
Contestati al writer due episodi, Palazzo Marino parte civile. De Corato: «Dal pm messaggio diseducativo»
MILANO - «Il paradosso è che potrebbe essere un giudice, in caso di mia assoluzione, a riconoscere la nostra arte, malgrado l'accanimento del Comune di Milano contro di noi». Parla Daniele Nicolosi, 28 anni, in arte Bros, noto writer milanese che ha esposto le sue opere al Pac e a Palazzo Reale, e che si è presentato alla prima udienza del processo che lo vede imputato per imbrattamento di alcuni edifici della città. Quello che si è aperto davanti al giudice monocratico della sesta sezione penale di Milano è il primo processo a un graffittaro, dopo la riforma del luglio 2009 che ha inasprito le pene per il reato di imbrattamento (articolo 639 del codice penale), facendo passare la competenza dai giudici di pace ai tribunali ordinari. "In altre città, come Amsterdam, la street art viene valorizzata e si danno spazi agli artisti per lavorare" spiega Bros. A Milano, aggiunge il writer definito dall'ex assessore Vittorio Sgarbi il "Giotto moderno", "c'è un accanimento impressionante dell'amministrazione comunale contro di noi"
GLI EPISODI CONTESTATI - Dal canto suo il Comune, attraverso l'avvocato Maria Rosa Sala, si è costituito parte civile in qualità di ente danneggiato, allegando una corposa documentazione. Bros è accusato di aver imbrattato la sede di una società il 29 novembre 2007 (il titolare ha però rimesso la querela) e, in un periodo precedente, di aver realizzato graffiti sulle mura esterne del carcere di San Vittore, su una tettoia di una fermata della metro e su altri edifici del centro. I suoi legali, Giuseppe Iannaccone e Guido Chiarloni, hanno eccepito la nullità del capo di imputazione, non essendo specificati, a loro dire, alcuni degli edifici che sarebbero stati imbrattati. Per gli avvocati, inoltre, la competenza a decidere è del giudice di pace. Il processo è stato quindi rinviato al 19 maggio.
«MESSAGGIO DISEDUCATIVO» - Il vicesindaco Riccardo De Corato non è soddisfatto della scelta di contestare al writer solo due episodi. «Il pubblico ministero ha deciso che l'azione penale verrà esercitata solo per due episodi dei 17 segnalati dalla polizia locale fino al novembre 2007 - spiega -. È una limitazione che non ci soddisfa per nulla, visto che in un incontro svoltosi il 14 gennaio il sindaco Letizia Moratti aveva rivolto un appello alla Procura e al Tribunale a essere più severi in modo da prevenire un reato costato all'amministrazione dal 2006 ben 35 milioni di euro per costi di ripulitura e campagne anti-writer». De Corato, che ha anche la delega alla sicurezza, ha giudicato la decisione del pubblico ministero rischiosa in quanto può essere letta «come un messaggio diseducativo, visto che l'imputato è un soggetto plurirecidivo, e potrebbe concorrere a un abbassamento della guardia contro il fenomeno». De Corato ha quindi elencato le spese sostenute dal comune di Milano per ripulire gli edifici dai graffiti di Bros: «Solo per l'intervento di ripulitura della casa circondariale l'amministrazione ha speso quasi seimila euro. Ma per i 17 episodi segnalati la stima dei costi di ripulitura è di oltre 65 mila euro».
mercoledì 7 aprile 2010
domenica 4 aprile 2010
sabato 3 aprile 2010
destinazione RICCIONE, aspettando il cesenate..
Ci son momenti della vita in cui e' importante tornare a giocare le proprie carte sino in fondo..
Ci son momenti della vita in cui bisogna cancellare le memorie negative del passato..
Ci son momenti della vita in cui serve far posto a persone nuove nella propria vita..
Questo e' uno di quei momenti per me.. Perche' forse dico forse, incrocio le dita, e ripeto ancora FORSE son riuscito a ritrovare un jolly che sblocchi una certa parte della mia vita..
In questa settimana mi son chiuso nel silenzio assoluto mentre una volta al giorno, a volte due volte al giorno si creava e ricreava la connessione telefonica PORDENONE CESENA..
Piu' che aprire un uovo di pasqua stanotte forse apriro' un nuovo ciclo della mia vita.. Ma ,non voglio aggiungere altro... Porta male parlare prima di certe cose... e io son molto scaramantico...
BUONA PASQUA a chi legge queste mie cose..
e molti baci...
PETER comunque non cambiera' mai... su questo posso metterci gia' ora il culo e la faccia...
aaahahahahhaha
;)
Ci son momenti della vita in cui bisogna cancellare le memorie negative del passato..
Ci son momenti della vita in cui serve far posto a persone nuove nella propria vita..
Questo e' uno di quei momenti per me.. Perche' forse dico forse, incrocio le dita, e ripeto ancora FORSE son riuscito a ritrovare un jolly che sblocchi una certa parte della mia vita..
In questa settimana mi son chiuso nel silenzio assoluto mentre una volta al giorno, a volte due volte al giorno si creava e ricreava la connessione telefonica PORDENONE CESENA..
Piu' che aprire un uovo di pasqua stanotte forse apriro' un nuovo ciclo della mia vita.. Ma ,non voglio aggiungere altro... Porta male parlare prima di certe cose... e io son molto scaramantico...
BUONA PASQUA a chi legge queste mie cose..
e molti baci...
PETER comunque non cambiera' mai... su questo posso metterci gia' ora il culo e la faccia...
aaahahahahhaha
;)
venerdì 2 aprile 2010
giovedì 1 aprile 2010
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