BENVENUTI nel blog piu' GRAFFIANTE dell'ADRIATICO... cari visitatori che passate di qui', ricordatevi, comunque, sempre ,che questi son semplici appunti DISORDINATI E DISOBBEDIENTI sulla mia vita e su cio' che, via via ,vado incrociando lungo il cammino della mia esistenza...

giovedì 8 aprile 2010

SOLIDARIETA' a BROS ... IL "GIOTTO" MODERNO...!!

da CORRIERE.IT del 07 aprile 2009


Bros a processo per imbrattamento
«Il Comune si accanisce contro di noi»
 Il DIBATTIMENTO è stato rinviato al 19 maggio


Contestati al writer due episodi, Palazzo Marino parte civile. De Corato: «Dal pm messaggio diseducativo»

MILANO - «Il paradosso è che potrebbe essere un giudice, in caso di mia assoluzione, a riconoscere la nostra arte, malgrado l'accanimento del Comune di Milano contro di noi». Parla Daniele Nicolosi, 28 anni, in arte Bros, noto writer milanese che ha esposto le sue opere al Pac e a Palazzo Reale, e che si è presentato alla prima udienza del processo che lo vede imputato per imbrattamento di alcuni edifici della città. Quello che si è aperto davanti al giudice monocratico della sesta sezione penale di Milano è il primo processo a un graffittaro, dopo la riforma del luglio 2009 che ha inasprito le pene per il reato di imbrattamento (articolo 639 del codice penale), facendo passare la competenza dai giudici di pace ai tribunali ordinari. "In altre città, come Amsterdam, la street art viene valorizzata e si danno spazi agli artisti per lavorare" spiega Bros. A Milano, aggiunge il writer definito dall'ex assessore Vittorio Sgarbi il "Giotto moderno", "c'è un accanimento impressionante dell'amministrazione comunale contro di noi"

GLI EPISODI CONTESTATI - Dal canto suo il Comune, attraverso l'avvocato Maria Rosa Sala, si è costituito parte civile in qualità di ente danneggiato, allegando una corposa documentazione. Bros è accusato di aver imbrattato la sede di una società il 29 novembre 2007 (il titolare ha però rimesso la querela) e, in un periodo precedente, di aver realizzato graffiti sulle mura esterne del carcere di San Vittore, su una tettoia di una fermata della metro e su altri edifici del centro. I suoi legali, Giuseppe Iannaccone e Guido Chiarloni, hanno eccepito la nullità del capo di imputazione, non essendo specificati, a loro dire, alcuni degli edifici che sarebbero stati imbrattati. Per gli avvocati, inoltre, la competenza a decidere è del giudice di pace. Il processo è stato quindi rinviato al 19 maggio.

«MESSAGGIO DISEDUCATIVO» - Il vicesindaco Riccardo De Corato non è soddisfatto della scelta di contestare al writer solo due episodi. «Il pubblico ministero ha deciso che l'azione penale verrà esercitata solo per due episodi dei 17 segnalati dalla polizia locale fino al novembre 2007 - spiega -. È una limitazione che non ci soddisfa per nulla, visto che in un incontro svoltosi il 14 gennaio il sindaco Letizia Moratti aveva rivolto un appello alla Procura e al Tribunale a essere più severi in modo da prevenire un reato costato all'amministrazione dal 2006 ben 35 milioni di euro per costi di ripulitura e campagne anti-writer». De Corato, che ha anche la delega alla sicurezza, ha giudicato la decisione del pubblico ministero rischiosa in quanto può essere letta «come un messaggio diseducativo, visto che l'imputato è un soggetto plurirecidivo, e potrebbe concorrere a un abbassamento della guardia contro il fenomeno». De Corato ha quindi elencato le spese sostenute dal comune di Milano per ripulire gli edifici dai graffiti di Bros: «Solo per l'intervento di ripulitura della casa circondariale l'amministrazione ha speso quasi seimila euro. Ma per i 17 episodi segnalati la stima dei costi di ripulitura è di oltre 65 mila euro».

Nessun commento: