BENVENUTI nel blog piu' GRAFFIANTE dell'ADRIATICO... cari visitatori che passate di qui', ricordatevi, comunque, sempre ,che questi son semplici appunti DISORDINATI E DISOBBEDIENTI sulla mia vita e su cio' che, via via ,vado incrociando lungo il cammino della mia esistenza...

sabato 20 febbraio 2010

E IL FRIULI PERDE ANCORA UN'OCCASIONE PER ESSERE ALL'AVANGUARDIA...

da AFFARIITALIANI.IT

Giovanardi: "Il Sunsplah è un festival libero dalle droghe pesanti".

Daniele Farina, portavoce del Leoncavallo, ad Affari: "Se un giorno faremo la Norimberga del proibizionismo Giovanardi sarà tra gli imputati..."


Renzo Arbore ad Affaritaliani.it: "Amo il reggae, e sono anche stato in Jamaica. Per loro la ganja ha un valore religioso, per noi italiani no. La mia proposta è salvare la musica e lasciare il festival in Italia, ma senza droghe. Un compromesso va trovato, per il bene della musica!"

Il sindaco di Osoppo Bottoni (Pdl) ad Affaritaliani.it: "Un posto per il festival da noi ci sarà sempre. E' una fonte di introiti importante"

Moni Ovadia ad Affaritaliani: "L'Italia odia i giovani. E l'assurdo caso Rototom ne è la dimostrazione. Le argomentazioni di Giovanardi? Folli!".

Il Rototom Sunspalsh dice addio all’Italia. Dopo le polemiche sollevate al presidente Filippo Giunta per la violazione dell’articolo 79 della legge Fini-Giovanardi in materia di droghe, gli organizzatori del più grande festival reggae d’Europa scelgono un’altra sede: la Spagna. La località prescelta è Benicàssim, piccolo paese di 13.000 abitanti situato nella località costiera fra Valencia e Barcellona. Dal 21 al 28 agosto prossimi, nella cittadina spagnola di Benicàssim -facente parte della comunità autonoma Valenciana- si esibiranno i più grandi artisti reggae del pianeta.

Negli ultimi anni, il Rototom Sunsplash è diventato un vero e proprio social forum europeo su tematiche quali la pace, l'ambiente, i diritti umani, lo sviluppo sostenibile nel dichiarato intento di costruire “un altro mondo possibile”. Il Festival, nato 16 anni fa in Friuli, era sorto inizialmente come punto di ritrovo per tutti gli appassionati di musica reggae in Italia. Nel decennio che ha trascorso nella scenografia naturale del Parco del Rivellino di Osoppo (Ud), la manifestazione ha preso forma giungendo ai 300.000 spettatori dell’edizione scorsa, provenienti da 120 paesi di etnia diversa.

Di fronte ad una crescente intolleranza della politica italiana verso qualsivoglia
modello di società multietnica e multirazziale, il Rototom ha ritenuto doveroso, per rispetto verso i suoi partecipanti, trasferirsi in un altro Paese - sempre in Europa- più accogliente, più aperto e più democratico.

La ricerca si è concentrata principalmente in Spagna, date le grandi affinità culturali tra i due Paesi, e si è fermata a Benicàssim poiché in questa località esiste già uno spazio dedicato ai grandi eventi, ed essa è conosciuta nel mondo per la presenza di un altro Festival internazionale, il Fib (Festival Internacional de Benicàssim), che si svolgerà quest’anno dal 15 al 18 luglio. La località marina è dotata di infrastrutture turistiche d’accoglienza e la gente è ospitale ed abituata a confrontarsi con spettatori di grandi eventi provenienti da tutto il mondo.

Ciò permetterà al Rototom Sunsplash di restare fedele a se stesso, non modificando l'impostazione del Festival e ponendosi anche ulteriori obiettivi, come dare impulso alla scena reggae spagnola creando una sorta di raduno spagnolo all’interno del più vasto raduno europeo. Avvicinare l'Europa ai Caraibi sarà in un certo senso più facile, grazie alla grande apertura e alla stretta connessione tra la Spagna e le Americhe.

Oltre al programma musicale, che vedrà l'esibizione dei più grandi artisti reggae del mondo (il cast è in avanzato stato di definizione), la formula rimarrà quindi la stessa di sempre. Si svolgeranno incontri e dibattiti, corsi di percussioni, danza, strumenti musicali etnici, cucina africana, ecc., ma anche esposizioni d'arte, mostre fotografiche, arte dal vivo, proiezione film e documentari. Saranno proposti anche spettacoli e laboratori teatrali, insieme ad attività olistiche (meditazioni, massaggi, terapie del benessere, ecc.) e ad attività autogestite dalle tantissime associazioni no profit presenti al Festival Rototom. Rimane la nostalgia di lasciare una cornice bucolica, come quella creatasi negli anni nel Parco del Rivellino di Osoppo, ma lo “spirito libero” del Festival è incontenibile.

Ivan Vadori

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